Così roride stanno qui
le rose!
Benevole sorridono
nell'ombra le urne chiuse,
mentre dalla luna
d'argento raggi freddi s'appressano,
si mischiano con il loro
purpureo baluginare.
Profumano fra gli alberi
ombrosi,
dove Eros avvelena le sue
frecce.
Godono, ardenti, di una
quiete propizia
ed incantano tutti anche
nel sonno.
Pure nella beata dimora
del bosco,
proprio qui, fra questi
tetti quieti, ombrosi,
una rosa s'accende,
ancora più bella.
Dormi, dolce bocciolo!
Dormi tranquilla o dolce rosa!
Oh! se potesse la mia
“Buona notte” accompagnarsi a un bacio,
sarei, allora, della
notte il figlio più felice.
Da I capolavori della
poesia romantica, Mondadori 1986
– Trad. Marco Scovazzi (con lievi aggiustamenti ritmici)
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