10.8.19

Mutamenti climatici. Se la canicola fa rallentare la locomotiva tedesca (Sandro Orlando)


Il titolo Se la canicola ecc. è quello della rassegna stampa del Corsera, donde ho tratto il pezzetto che ha come fonte il “Die Zeit”, un diffuso e autorevole settimanale tedesco. Mi pare indicativo di una mentalità, di una ideologia al momento vincente, nella quale la “crescita” economica, che dà profitto al capitale, viene al capitale precede ogni esigenza e ogni bisogno umano. Titolo emblematico e discutibile insieme, ma articolo interessante e utile a capire che il mutamento climatico non è cosa che non ci riguardi tutti. (S.L.L.)


Passau, Bassa Baviera, domenica scorsa: la nave da crociera Emerald Sky termina anticipatamente la sua navigazione, facendo scendere a terra 140 turisti che avrebbero voluto arrivare a Vienna seguendo il Danubio. Il livello dell’acqua è troppo basso per proseguire. Königsbrück, Sassonia, una settimana fa: Frédreric Robert Kasper guarda preoccupato l’acqua dell’Elba che continua a scendere, in certi punti ormai è appena sopra i 20 centimetri, perché senza il trasporto fluviale la sua azienda di mattoni si ferma. Lohne, Bassa Sassonia, lo scorso venerdì: nonostante Stephanie Dreux apra al massimo i rubinetti, esce solo un filo d’acqua, e di notte neanche quello. Per 300 famiglie non è possibile allora neanche tirare lo sciacquone del bagno, fare la doccia o cucinare. Tre situazioni diverse che descrivono bene, in questa caldissima estate 2019, lo stato generalizzato di stress idrico che sta vivendo la Germania, come racconta il settimanale Die Zeit. Una nazione che può contare su 7.647 chilometri di vie d’acqua, navigate ogni anno da circa 2 mila imbarcazioni cargo, che trasportano qualcosa come 2,5 milioni di tonnellate di merci. Una movimentazione resa sempre più difficile dal basso livello di fiumi come il Reno, il Danubio, l’Elba, la Weser, ma anche il Meno, la Mosella, la Neckar, la Oder e tutti gli altri corsi d’acqua che attraversano la Germania. Perché è piovuto pochissimo quest’inverno, e anche le falde acquifere si sono ridotte di molto. Il danno per il made in Germany è enorme, perché per sostituire una nave cargo occorrono mediamente 150 Tir. Ma questa (relativa) scarsità d’acqua si sta traducendo anche in una conflittualità più alta, tra amministrazioni locali, aziende e privati cittadini, a livello di controversie in tribunale. «La Germania è ancora un Paese ricco d’acqua — osserva Jörg Rechenberg, dell’Ufficio per l’ambiente di Dessau — ma in alcune regioni è già in corso una competizione destinata ad aumentare, ad ogni nuova estate calda».

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