La spiaggia di Lignano
libera s’apre al vento
che fa l’aria pulita
di limpido cristallo
ed il colore vivido
predominante: il giallo
subisce un momentaneo
tipico adattamento.
È sventolio improvviso
trepido di bandiere,
tumultuoso garrire,
fiammeggiare alternante
ed un lieto innalzarsi
degli aquiloni e tante
vele che in mare s’aprono
sollecite e leggere.
Che vadano le vele
nell’ampie lontananze
e ritorno felice
più loro non si accordi
e portino con esse
i pensieri e i ricordi
perché non mi tormentino
nostalgie né speranze.
Le ragazze ravviano
le ciocche dei capelli
con gesti misurati,
discoprendo la faccia;
al vento di Lignano
pare che il gioco piaccia:
s'eclissa, si rivela
con lenti mulinelli.
Di Micene, del tempo e d'altre cose,
Cultura Duemila Editrice, 1991
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