Lo chiamavano Pinnuni, non so dire perché, e aveva fatto il maestro. Distratto e trasognato, negli ultimi anni d’insegnamento era stato oggetto degli scherzi pesanti dei ragazzi più discoli, specie se imparentati ai mafiosi che dal tempo della Liberazione godevano di protezioni importanti. Il suo cognome anagrafico era Buffone e quel cognome si era fatto cambiare con sentenza del Tribunale un suo fratello ch’era geometra, ma tutti chiamavano ingegnere. Si era rinominato Bonforte. Il maestro a chi gli chiedeva perché non ne avesse seguito la scia, adottando per sé il nuovo cognome, diceva: “Buffone fu mio nonno, Buffone fu mio padre e Buffone voglio essere io. Ma il più buffone di tutti è mio fratello Bonforte”.
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