Il testo che segue è nato sabato 14 luglio 2012, come commento a un documento postato da Toni Matteacci su fb, interno a Sel e di stimolo a Nichi Vendola perché rompa gli indugi, cessi di inseguire il sogno della “foto di Vasto” e cerchi alleanze a sinistra a cominciare dalla cosiddetta Fed. Matteacci mi ha precisato di non condividere in toto quel documento e di sentirsi per molti versi d’accordo con me. Posto il mio intervento con lievi correzioni. (S.L.L.)
Milano 1890. Primo Maggio in Galleria. |
Caro Matteacci,
in Italia una sinistra nuova non può nascere da un'alleanza di tipo federativo che lasci vivi apparati, sigle e identità. La federazione dei tre ministri è una piccola struttura di protezione di piccole carriere. Lo è in parte anche Sel, ma lì ci sono stati ritiri esemplari e valorizzazioni di forze nuove. I dilibertiani, in tutta Italia, sono un gruppetto che cerca posti e posticini di rappresentanza e sottogoverno. Qui in Umbria e per quel so, anche in altre regioni, vale anche per i ferreriani, che pure conservano qua e là circoli e gruppi di valorosi militanti sui temi sociali. In Umbria il massimo impegno di Rc – o almeno quello più evidente - è stato fare di tutto (perfino una dura rottura interna) perché il segretario regionale Vinti, già consigliere regionale nominato attraverso il listino presidenziale per ben due volte e la terza volta trombato nelle preferenze, facesse l'assessore esterno e non andasse a lavorare come sarebbe giusto che ogni tanto si facesse. La Fed, insomma, salvo limitate eccezioni, è nei suoi gruppi dirigenti locali e nazionali, un coacervo di apparatniki, irremovibili sulla sovranità di ogni piccolo apparato, e trasformerebbe l’eventuale alleanza sinistra in un luogo di estenuanti trattative per i seggi, come già accadde per l'Arcobaleno.
D’altra parte il disegno di Vendola di usare le primarie per spostare a sinistra una parte dell'elettorato Pd è fallito. Bisogna che trovi un'altra via e scelga subito di costruire la sinistra, ma non federando i partitini. Ci vuole un big bang, ci vuole una generosità che nei micragnosi burocratelli anziani e giovani della Fed non c'è. Ci vuole una forza inclusiva in cui le identità individuali e di gruppo possano incontrarsi e confrontarsi. L'identitarismo del Pdci e di Rifondazione è ridicolo opportunismo. Spero che Vendola accetti la vostra sollecitazione a rompere gli indugi, ma vorrei che facesse una proposta che non si limita ad unire, ma allarga. Forse è tempo di azzerare le cordate della sconfitta, anche quelle di Sel , di aprire una campagna di iscrizioni molto molto inclusiva e fare un bel congresso, caotico come quello di Genova del 1892. Il tempo ci sarebbe e la storia potrebbe cambiare. Ma temo che Vendola sia come gli altri: non vuole rischiare nulla. E il tempo sta per scadere.
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