Nel biblico conflitto tra Abele e Caino molti hanno visto una sorta di contrapposizione tra due fasi dell'evoluzione delle società antiche: il passaggio dalla caccia e dalla pastorizia all'agricoltura e all'allevamento stanziale, cui si suole connettere l'origine della città come luogo dello scambio, impossibile prima della rivoluzione agricola, per l'assoluta mancanza di un surplus di risorse. In un vecchio supplemento del "manifesto", uno "Scritto e mangiato" del giugno 2004, all'interno di un articoletto bibliografico di geco (quasi certamente Geraldina Colotti), trovo un'altra chiave. Da verificare (S.L.L.)
Fenomenologia del mangiatore di bistecche nel Manuale del carnivoro di Carla Pagani (Castelvecchi), che spiega in salsa biblica, scientifica e antropologica, l’origine del senso di colpa indotto dai vegetariani nei carnivori. Chi scagliò la prima pietra?
Quel frustrato di Caino, vegetariano ante litteram, che si sfogò sul godereccio Abele, amante - si presume - di abbacchio e coratella. Le controversie, si racconta, sorsero proprio in cucina, e si sa come andò a finire la storia… Vegetariani, in alto i cuori e i pomodori: “Mangiare è uno dei quattro scopi della vita - recita un proverbio cinese - quali siano gli altri tre nessuno lo ha mai saputo”.
Meno che mai le bestie che aspettano di essere mangiate… (ge.co.)
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