13.7.12

Dopo le feste. Una poesia di Julio Cortàzar


E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,

com'era bello sapere
che eri lì come una corrente che ristagna,
sola con me sull'orlo della notte,
e che duravi, eri più che il tempo,

eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamati di nuovo
a svegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.

1 commento:

Falilulela ha detto...

Dormire come mangiare, da soli, non riposa e non sazia...

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