Ali MacGraw |
Da un vecchio “alias”
recupero questa bella testimonianza dell'attrice Ali MacGraw su Sam
Peckinpah, l'indimenticato regista del Mucchio selvaggio, del
Cane di paglia e di
Getaway! (S.L.L.)
Sam Peckinpah |
«VUOI CHE TI FACCIO
VEDERE
COME SI BEVE TEQUILA?»
È stato il primo grande
regista con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Non avevo nessuna
scuola di recitazione alle spalle, non avevo la minima idea di cosa
fare. Mi avevano dato il ruolo perché ero stata la protagonista di
un film di grande successo... Lo studio voleva a tutti i costi la
ragazza di Love Story e la più grande star del mondo, Steve
McQueen. Sapevo che in The Getaway avrei avuto la possibilità
di fare un po' la cattiva ed era una prospettiva eccitante.
Le riprese si svolgevano
in Texas e noi ci spostavamo da un paese ad un altro. In un momento
di pausa mentre attendevamo i tecnici con le cineprese, seduti su un
marciapiede polveroso, Sam mi ha chiesto: «Hai mai bevuto tequila?»,
ho risposto: «No». Quindi mi ha detto: «Vuoi che ti faccio vedere
come si beve tequila?». E rimanemmo là seduti per strada a bere
tequila e birra. Mi sentivo uno del gruppo. Non riesco a spiegare, ma
c'era qualcosa di speciale in Sam. Ero attratta e insieme un po'
spaventata da lui. Perché l'avevo visto maltrattare le persone in
particolare quelle indifese. Se qualcuno aveva fatto qualcosa di
stupido o magari non aveva fatto bene il suo lavoro, Sam lo umiliava
davanti a tutti, io reagivo e mi arrabbiavo perché non sopportavo
questo atteggiamento. Ma a fronte di queste situazioni c'erano
altrettante che rivelavano in Sam un'intelligenza non comune, una
sensibilità e una visione che mi stimolavano l'immaginazione....
Quando Sam mi ha
presentato la sua compagnia, questa compagnia incredibile di tecnici,
attori e stuntman, tanti uomini fantastici, mi sembrava di essere
arrivata nel Wild West, qualunque cosa voglia dire. Ho fatto
delle cose strambe nella mia vita, mi sono comportata da ragazza da
copertina, ma non avrei mai rinunciato all'opportunità che mi ha
permesso di recitare in The Getaway, che per me rappresenta
una specie di capitale. ...Il primo giorno di lavoro sul set dovevo
guidare fino alla prigione, un pezzo di strada semplice, ma pur
avendo trent'anni non sapevo guidare, quindi avevo paura di investire
qualcuno, magari uno della troupe. Mi sono fermata, ho guardato in
alto e ho detto: «Dio mio! È Steve McQueen!», che all'epoca già
conoscevo. E mi sono resa conto in quel momento che stavo lavorando
da una parte con questo mito e dall'altra, dietro la macchina da
presa, con un regista leggendario, il più grande con cui avessi mai
lavorato. Questa consapevolezza non mi incoraggiava, tutt'altro, mi
generava un bel po' di ansia che mi impediva di lavorare. Tante volte
durante The Getaway mi dicevo: «Dio mio! Vuoi rilassarti un
po' e smettere di avere tutti questi tic irritanti?». Era un set che
incuteva una certa apprensione. Mi offrivano tutto il sostegno
necessario, sia ben chiaro, ma le persone rimanevano inaccessibili.
Alias il manifesto, 19 febbraio 2005
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