25.5.14

Ali MacGraw ricorda Sam Peckinpah

Ali MacGraw
Da un vecchio “alias” recupero questa bella testimonianza dell'attrice Ali MacGraw su Sam Peckinpah, l'indimenticato regista del Mucchio selvaggio, del Cane di paglia e di Getaway! (S.L.L.)
Sam Peckinpah
«VUOI CHE TI FACCIO VEDERE 
COME SI BEVE TEQUILA?»
È stato il primo grande regista con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Non avevo nessuna scuola di recitazione alle spalle, non avevo la minima idea di cosa fare. Mi avevano dato il ruolo perché ero stata la protagonista di un film di grande successo... Lo studio voleva a tutti i costi la ragazza di Love Story e la più grande star del mondo, Steve McQueen. Sapevo che in The Getaway avrei avuto la possibilità di fare un po' la cattiva ed era una prospettiva eccitante.
Le riprese si svolgevano in Texas e noi ci spostavamo da un paese ad un altro. In un momento di pausa mentre attendevamo i tecnici con le cineprese, seduti su un marciapiede polveroso, Sam mi ha chiesto: «Hai mai bevuto tequila?», ho risposto: «No». Quindi mi ha detto: «Vuoi che ti faccio vedere come si beve tequila?». E rimanemmo là seduti per strada a bere tequila e birra. Mi sentivo uno del gruppo. Non riesco a spiegare, ma c'era qualcosa di speciale in Sam. Ero attratta e insieme un po' spaventata da lui. Perché l'avevo visto maltrattare le persone in particolare quelle indifese. Se qualcuno aveva fatto qualcosa di stupido o magari non aveva fatto bene il suo lavoro, Sam lo umiliava davanti a tutti, io reagivo e mi arrabbiavo perché non sopportavo questo atteggiamento. Ma a fronte di queste situazioni c'erano altrettante che rivelavano in Sam un'intelligenza non comune, una sensibilità e una visione che mi stimolavano l'immaginazione....

Quando Sam mi ha presentato la sua compagnia, questa compagnia incredibile di tecnici, attori e stuntman, tanti uomini fantastici, mi sembrava di essere arrivata nel Wild West, qualunque cosa voglia dire. Ho fatto delle cose strambe nella mia vita, mi sono comportata da ragazza da copertina, ma non avrei mai rinunciato all'opportunità che mi ha permesso di recitare in The Getaway, che per me rappresenta una specie di capitale. ...Il primo giorno di lavoro sul set dovevo guidare fino alla prigione, un pezzo di strada semplice, ma pur avendo trent'anni non sapevo guidare, quindi avevo paura di investire qualcuno, magari uno della troupe. Mi sono fermata, ho guardato in alto e ho detto: «Dio mio! È Steve McQueen!», che all'epoca già conoscevo. E mi sono resa conto in quel momento che stavo lavorando da una parte con questo mito e dall'altra, dietro la macchina da presa, con un regista leggendario, il più grande con cui avessi mai lavorato. Questa consapevolezza non mi incoraggiava, tutt'altro, mi generava un bel po' di ansia che mi impediva di lavorare. Tante volte durante The Getaway mi dicevo: «Dio mio! Vuoi rilassarti un po' e smettere di avere tutti questi tic irritanti?». Era un set che incuteva una certa apprensione. Mi offrivano tutto il sostegno necessario, sia ben chiaro, ma le persone rimanevano inaccessibili.

Alias il manifesto, 19 febbraio 2005

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