6.5.14

Italiani nel Quebec. La battaglia della pasta (Giulia Zoli)

L'articolo è di marzo (2014), quando in molti pronosticavano la vittoria elettorale del partito indipentista e del primo ministro Marois alle elezioni del Quebec, il grande Stato francofono del Canada. Non è andata così. Il 7 aprile scorso ha vinto il partito liberale, la Marois non è stata neanche rieletta nel suo collegio e la campagna per difendere l'integrità e il primato del francese, la lingua ufficiale della provincia, con una nuova legge (il cosiddetto Bill 14) è stata di certo frenata. Ma già prima i nemici della “contaminazione linguistica” avevano subito qualche scacco. (S.L.L.)

Spaghetti alla gricia
Il nemico numero uno dell’Office québécois de la langue française (Oqlf), che deve far rispettare la legge a tutela del francese, è l’inglese. Ma l’anno scorso è stato l’italiano a finire nel mirino dei guardiani della lingua. In seguito alla segnalazione di un cliente, l’Oqlf ha intimato al ristorante italiano Buonanotte di Montréal di far sparire dal suo menù parole come polpette, calamari, bottiglia e pasta, e di sostituirle con gli equivalenti francesi. Di tutte le parole italiane del menù, aveva salvato solo la pizza.
La comunità italiana del Québec è insorta: “Non rinunceremo mai al nostro diritto di mangiare pasta!”. Persino i più strenui difensori del francese hanno ammesso che l’Oqlf aveva esagerato. Così, dopo giorni di polemiche, il governo ha fatto marcia indietro.


“Internazionale”, n.1043 21/27 marzo 2014

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