L'articolo è di marzo
(2014), quando in molti pronosticavano la vittoria elettorale del
partito indipentista e del primo ministro Marois alle elezioni del
Quebec, il grande Stato francofono del Canada. Non è andata così.
Il 7 aprile scorso ha vinto il partito liberale, la Marois non è
stata neanche rieletta nel suo collegio e la campagna per difendere
l'integrità e il primato del francese, la lingua ufficiale della
provincia, con una nuova legge (il cosiddetto Bill 14) è stata di
certo frenata. Ma già prima i nemici della “contaminazione
linguistica” avevano subito qualche scacco. (S.L.L.)
Spaghetti alla gricia |
Il nemico numero uno
dell’Office québécois de la langue française (Oqlf), che
deve far rispettare la legge a tutela del francese, è l’inglese.
Ma l’anno scorso è stato l’italiano a finire nel mirino dei
guardiani della lingua. In seguito alla segnalazione di un cliente,
l’Oqlf ha intimato al ristorante italiano Buonanotte di
Montréal di far sparire dal suo menù parole come polpette,
calamari, bottiglia e pasta, e di sostituirle
con gli equivalenti francesi. Di tutte le parole italiane del menù,
aveva salvato solo la pizza.
La comunità italiana del
Québec è insorta: “Non rinunceremo mai al nostro diritto di
mangiare pasta!”. Persino i più strenui difensori del francese
hanno ammesso che l’Oqlf aveva esagerato. Così, dopo giorni di
polemiche, il governo ha fatto marcia indietro.
“Internazionale”,
n.1043 21/27 marzo 2014
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