Come rossa è la luna nella sera
e come avvampa tra le rocce il fiore,
così il tuo viso se tremando mormoro
sulle palpebre chiuse le parole
care. O cara, fiammeggiano i ricordi.
E quel grillo che lima in qualche parte
il suo strillo, ci reca in altro luogo
e in altro tempo: fuochi bianchi,
spersi
e ritrovati sotto questo azzurro
che t’incanta e m’incanta, e ci fa
lievi.
Da Ricordo di Grecia,
Maia, Siena, 1960
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