Quando Timisoara Pinto e
Andrea Satta mi hanno chiesto di essere una delle cento persone che
accettavano di scrivere, in memoria dei “cento passi” un
“pizzino” di cento parole su Peppino Impastato, ucciso dalla
mafia e dalle coperture e depistaggi delle istituzioni, ho pensato
subito a un delitto con molti colpevoli. E mi è venuta in mente una
popolarissima filastrocca infantile inglese – Who killed Cock
Robin? Chi ha ucciso il Pettirosso? Io, disse il passero, con
l’arco e le frecce… chi l’ha visto morire? Chi ha raccolto il
sangue? E così via.
Il poeta americano Norman
Rosten ne fece una poesia sulla morte di Marilyn Monroe – Who
killed Norma Jean? Io, disse la città, come un dovere civico…
io, disse la notte… io disse il fan… Pete Seeger l’ha messa in
musica e ne ha fatto una canzone indimenticabile – che forse ha
contribuito a ispirare Bob Dylan quando ha scritto, sulla morte di un
pugile ucciso sul ring, Who killed Davey Moore? Non io, disse
l’arbitro… non io, disse la folla, non io, disse il manager…
Così, mi sono chiesto:
Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, disse la Mafia, padrona della
paura e del silenzio. Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, disse il
Paese, voltandosi per non vedere, non sentire, non parlare. Chi ha
ucciso Peppino Impastato? Io, dissero i Preti, regalando santini
cantando novene per gli uccisi e per gli assassini. Chi ha ucciso
Peppino Impastato? Io, disse lo Stato, falsando le prove inventando
attentati, insabbiando processi spargendo menzogne. Chi ha ucciso
Peppino Impastato? Io, dissero i Media, che voci libere non
sopportano e ignorano. Dov'è adesso Peppino Impastato? Nel vuoto che
resta, nel dolore che non finisce.
Da
alessandroportelliblogspot.it – 15 maggio 2014
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