O
bei corpi di femmine attorcenti
con
le anella di un serpe agile e bianco,
pure
io non so da' vostri allacciamenti
ancora
sazio liberare il fianco.
Bei
seni da la punta erta fiorenti,
su
cui mi cade a l'alba il capo stanco
allor
che ne' supremi abbattimenti
de
'l piacere io m'irrigidisco e manco;
reni
feline pe' cui solchi ascendo
lascivamente
in ritmo con le dita
come
su nervi di falcate lire;
denti
sotto a' cui morsi acri mi arrendo,
bocche
sanguigne piú di una ferita,
pur m'è dolce per voi così sfiorire.
pur m'è dolce per voi così sfiorire.
da Intermezzo di rime (1883-84)
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