Fece scalpore qualche
mese fa la notizia di un preside che scovava i telefonini accesi con
un detector per attuare le
norme che ne vietano l'uso. Ecco qui il commento di Paola Mastrocola.
(S.L.L.)
Il preside di una scuola
vicino a Bolzano è diventato famoso per aver proibito i telefonini a
scuola. Cioè, non si è limitato a proibirli: li ha anche
sequestrati, e ha sanzionato chi non ha rispettato il divieto. La
notizia era su tutti i giornali: era una notizia! Evidentemente
comportamenti così sono talmente desueti e forse inconcepibili dalle
nostre menti malate di permissivismo, da sorprenderci tanto quanto un
canguro che si aggiri in un supermercato spingendo il suo carrello
tra gli scaffali.
Ma la cosa più bella è
che le mamme sono andate a ringraziarlo, racconta lui, e gli hanno
detto: «Lei è riuscito a convincere i nostri figli a stare
disconnessi per un’intera mattinata».
No, sbagliato: non li ha
convinti, gliel’ha vietato.
È diverso.
Il Sole 24 ore Domenica,
28 giugno 2015
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