Ritratto della scrittrice da giovane |
Quelli che ci attendevano, si sono
stancati d'attendere,
E sono morti ignorando che saremmo
giunti presto,
Le braccia hanno serrato che non
potevano più tendere,
Facendoci eredi d'un rimorso, non d'una
memoria.
I fiori, le preghiere, il più tenero
gesto.
Sono tardivi doni che niente può
benedire;
Non si fanno i vivi comprendere dai
morti;
La morte, quando viene la morte, ci
unisce senza unirci.
Non sapremo la dolcezza delle loro
sepolture.
Le nostre grida, tardi lanciate, si
estenuano, ricadono,
Senza un'eco penetrano la sorda
eternità;
E i morti sdegnosi, o costretti al
silenzio,
Non ci ascoltano, presso la soglia nera
del mistero,
Piangere su un amore che non è stato
mai.
Da Sette poesie per una morta (1931),
in “Poesia”, Anno IX n.94 Aprile 1996
Trad. Roberto Rossi Precerutti
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