24.9.15

Credenti e non credenti (S.L.L.)


E' cominciato aggi ad Assisi, alla presenza della presidente Catiuscia, quello che si chiamava il Cortile dei Gentili, e che quest'anno si chiama Cortile di Francesco (un doppio omaggio, credo, al Papa e al luogo ove la manifestazione si svolge). Si tratta di 5 giorni fitti fitti di incontri che hanno come primo organizzatore e - credo - principale il Consiglio Pontificio della Cultura. Il tema scelto quest'anno è l'Umanità
Se andate a controllare scoprirete un elenco di partecipanti estremamente vario con alcune presenze di sicuro prestigio. Vi trovate da Squinzi a Sgarbi, da Boschi a Rodotà, da Baricco a Zygmunt Baumann, tanto per fare pochissimi esempi: ma - ripeto - se guardate il sito vi sorprenderà la quantità e varietà di ospiti.
La cosa viene presentata come Dialogo tra Credenti e Non credenti. Il solito vizietto dei preti e la solita subalternità degli altri. Per i seguaci di questa formula sarebbero credenti (e non, per esempio, "creduloni") quelli credono (o dicono di credere) alle storie del Dio Uno e Trino, alla Verginità della Madonna, ai miracoli di Lourdes e al Giudizio Universale e, forse, anche quelli che credono in altre storie (Brama, Budda, Maometto ecc.); mentre sarebbero non credenti, persone a cui manca qualcosa, gli altri, per esempio quelli si affidano alla ragione, al dubbio e alla ricerca, quasi che i loro valori e i loro principi non fossero nulla.
Gratta il dialogante e scopri l'integralista?
Voglio sperare che non sia così. Voglio pensare che siano residui di una storia in cui l'intolleranza ha avuto tanto posto e da cui è difficile liberarsi. Ma glielo vogliamo dire al cardinale Ravasi e agli altri prelati che la prima condizione del dialogo è il rispetto degli altri, anche nelle parole? Vogliamo suggerire loro che cerchino un altro modo di caratterizzare il ragionare insieme tra i seguaci delle religioni e i credenti in altro che in divinità o diavoli?

stato fb, 23 settembre 2015

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