Dalla rubrica di lettere
de “La Stampa”, Specchio dei tempi,
recupero
questo racconto di viaggio, resoconto di un'esperienza tutt'altro che eccezionale, per l'edificazione dei lettori. (S.L.L.)
Qualcuno parlerà
dell’ennesimo caso di disservizio di Trenitalia, ma riteniamo sia
un obbligo civile denunciare le condizioni di viaggio che Trenitalia
riserva ai suoi clienti. Riassumiamo in breve i fatti. L’Icn 795
che collega Torino a Reggio Calabria parte dal capoluogo piemontese
alle 13,35 di un torrido 4 luglio, mostrando evidenti problemi
nell’impianto di aria condizionata in tre carrozze su nove. In
queste giornate di luglio, con il loro caldo afoso e insopportabile,
il condizionamento non è un vezzo da viaggiatori radical chic, ma
una condizione necessaria per famiglie, anziani e bambini che partono
in vista delle vacanze per una destinazione lontana. Non bastasse, si
aggiunge il fatto che su una carrozza è inattivo il sistema di
illuminazione.
Nonostante i tentativi di
ripristino operati dal capotreno, il problema persiste e risulta
impossibile anche aprire parecchi dei finestrini, bloccati
dall’incuria di chi dovrebbe garantire il buon funzionamento del
materiale viaggiante. Alla stazione di Milano-Porta Garibaldi, dopo
nemmeno due ore di viaggio, siamo costretti a chiamare la polizia per
denunciare e sperare in un intervento di Trenitalia che mai arriverà.
Non è possibile la sostituzione delle carrozze perché non ve ne
sono di disponibili, ci viene fatto intendere che dovete sopportare,
accettare le condizioni disumane che “con prodigalità”
Trenitalia offre ai viaggiatori diretti verso il Sud, colpevoli -
dicono le malelingue - di non aver scelto le più care e svelte
Frecce.
A Firenze-Campo di Marte
si arriva alla farsa: sarà distribuita acqua agli assetati. Peccato
che ciò avvenga in maniera caotica e a partire da carrozze non
direttamente interessate dal problema, tanto che ci tocca acquistarne
all’unico distributore automatico sul binario (il bar della
stazione è lontano e già chiuso). La notte porta refrigerio e le
tenebre sono appena scalfite dalla luce di servizio (una pila a mano)
che il capotreno tiene puntata nel corridoio, per garantire
sorveglianza e sicurezza! Un’immagine da libro Cuore.
Dopo Roma uno
scompartimento viene chiuso per presenza di non specificati
insetti.
Famiglie Fanelli,
Minutolo, Pirinoli
“La
Stampa”, 18 luglio 2015
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