Vivant Denon |
Amavo perdutamente la contessa di...;
avevo vent'anni e ero ingenuo; lei mi ingannò,
Io mi adombrai, lei mi lasciò. Ero
ingenuo e la rimpiansi; avevo vent'anni e lei mi perdonò. Così a
vent'anni, ingenuo, e fiero per il ritorno di lei, che pur continuava
a ingannarmi, mi credevo il più fortunato degli amanti, e quindi il
più felice tra gli uomini. Lei era amica di Madame de T. che, senza
compromettere la sua reputazione, sembrava coltivare qualche progetto
sulla mia persona. Come si vedrà, Madame de T. aveva dei principi di
discrezione ai quali si manteneva scrupolosamente fedele.
Un fotogramma dal film "Les amants" (Louis Malle) |
Postilla
Di Vivant Denon si può leggere il ritratto, appassionato e ragionato, che ne fece Anatole France in una prefazione a Point de landemain (in italiano Niente domani o Nessun domani, o anche Senza domani, se si preferisce) che definì "gioiello indiscreto" e "leggero capolavoro". Al brevissimo romanzo si ispirò Louis Malle per un suo celebre film con Jeanne Moreau, dal titolo Les amants, titolo che La biblioteca blu di Franco Maria Ricci adottò per l'edizione e traduzione italiana curata da Giovanni Mariotti (1973), da cui ho tratti il brano.
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