Succede
che - seppure non conosciamo né gli uni né gli altri - ci importi
di più dei morti del terremoto (non moltissimi, fortunatamente) che dei morti
innocenti dei bombardamenti in Libia o in Siria (certamente più numerosi,
purtroppo).
Gli uni abitavano più vicini a noi, parlavano la nostra
lingua: sospettiamo di correre lo stesso rischio, quello di essere
colti nel sonno dal tremito della terra e dai crolli che ne
conseguono. Gli altri li sentiamo diversi e lontani o scegliamo di
sentirli tali, anche se forse avremmo qualche possibilità in più di
salvarne qualcuno.
A
proposito: quando Flavio Lotti e quelli della Tavola della Pace
andranno a Sigonella a tentare di bloccare le partenze dei
bombardieri? Vogliono la Pace? O la vittoria dei "nostri",
dei "buoni", anche al prezzo di tante vittime innocenti? (24 agosto 2016)
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