2.7.19

Il cocomero. Una poesia di Giambattista Maccari (Frosinone, 1832 – Roma, 1868)



È un picciol orto fresco d’acqua viva
e d’un’erba verdissima che trema
al vento della sera. Un pergolato
tutto lo cinge; vi son frutta, il fico
molle di latte; pendono conserte
alle pere, le mele variopinte
e sotto il verde di sue foglie il pesco
mostra le vaghe poma. In mezzo è un chiuso
d’arboretti che curvansi ne’ rami,
e dentro al fresco stan garzoni e donne
assisi innanzi ad una pietra, e tutti
riguardano un cocomero che aperto
sulla pietra bianchissima fiammeggia.
Un villanello empie i bicchieri: incontro
guida la danza il mandolino, ed entra
a poco a poco il chiaro della luna.

Dal portale dell'Enciclopedia Treccani

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