Quando ti mandai in terre straniere
io scelsi, in vista di rigidi inverni,
spessi calzoni per il tuo sedere
(amato)
e calze fatte a dovere per le tue
gambe!
Per il tuo petto e le parti più
riposte
e per le spalle cercai pura lana
perché scaldasse cosa che mi è cara
e mi restasse un po’ del tuo calore.
Stavolta dunque t’ho vestita con cura
come ti svestivo a volte (in casi rari!
vorrei averlo fatto anche più spesso!)
Sia il mio vestirti come uno
spogliarti!
Ora, pensai, tutto è ben protetto
e preservato dal soffrire il freddo.
da Poesie 1933-1938,in Poesie ET Poesia, 2019 - Traduzione Mario Carpitella
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