Geroglifico |
Gli abitanti delle
regioni paludose dell’Egitto fanno uso d’un olio che traggono dal
frutto del ricino: gli Egiziani lo chiamano “kiki” e lo preparano
così. Lungo le rive dei corsi d’acqua e degli stagni, seminano
questo ricino, che in Grecia, invece, cresce spontaneo, allo stato
selvatico. Seminata, questa pianta produce, in Egitto, frutti
abbondanti ma di cattivo odore, che gli abitanti raccolgono: poi
alcuni, dopo averli battuti, li premono col torchio; altri,
tostatili, li mettono a bollire e raccolgono il liquido che ne
distilla. È un olio grasso e adatto per le lucerne non meno di
quello d’olivo; ma l’odore che emana è sgradevole.
Contro le zanzare, che
sono innumerevoli, hanno escogitato questi rimedi : per quelli che
abitano la regione sopra le paludi sono molto utili le terrazze,
sulle quali salgono per dormire; dato che le zanzare, ostacolate dai
venti, non sono in grado di volare in alto. Quelli che abitano la
regione delle paludi, invece delle terrazze, hanno trovato
quest’altro rimedio: ognuno di essi possiede una rete, con la quale
di giorno prendono i pesci, mentre di notte l’adoperano a questo
scopo: collocano la rete tutt’intorno al letto su cui sogliono
riposare, e poi, infilandosi sotto, vi si mettono a dormire. E le
zanzare che, se uno si avvolge in un mantello e in un lenzuolo, anche
attraverso questi cacciano il pungiglione, con la rete puzzolente non
ci provano nemmeno.
Traduzione Luigi
Annibaletto (Mondadori 1956), con lievi ammodernamenti linguistici.
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