5.7.12

Noterelle di Lu Xun


Pechino, Monumento a Lu Xun
L'ape, come usa il pungiglione, distrugge la propria vita; il cinico, come usa il pungiglione, prolunga la propria vita. Questa è la loro differenza.

Quando si conversa con un famoso letterato, in quello che egli espone bisogna fingere ogni tanto di non capire qualche punto. Se troppo non si capisce, si è presi per leggeri; se si capisce troppo si è presi in antipatia. La cosa più opportuna è di non capire ogni tanto qualche punto.

Al mondo di solito si sa solo che la sciabola del generale dà gli ordini ai soldati, e non si pensa che può anche dare gli ordini agli uomini di cultura.

Fare attenzione a non essere ingannati.
Non occorre guardarsi da quelli che si dichiarano ladri e banditi: sono, al contrario, uomini buoni; da quelli che si dichiarano gentiluomini bisogna guardarsi: sono, al contrario, ladri e banditi.

A pianterreno c'è un moribondo, nella casa a muro a muro suona un grammofono; di fronte giocano coi bambini. Di sopra due uomini ridono pazzamente; si sente pure rumore di dadi. In una barca sul fiume una donna piange sua madre morta.
Gioia e dolore degli uomini non si comunicano, sento solo che fanno chiasso.

Forse un giorno sarà proibito indossare una camicia stracciata, o si sarà presi per comunisti.

Uno che sta per suicidarsi può aver paura della vastità del grande mare, aver paura della facile decomposizione del cadavere in estate. Ma se capita presso uno stagno puro e tranquillo, in una fresca notte d'autunno, per lo più si suicida.

Tutti quelli che sono «puniti» dal potere costituito, sono «colpevoli».

Appena si vedono maniche corte, si pensa subito a bianche braccia, si pensa subito al corpo tutto nudo, si pensa subito ai genitali, al rapporto sessuale, alla promiscuità, ai figli illegittimi.
L'immaginazione dei cinesi per questo aspetto può essere così vivace.

24 settembre 1927

In Lu Hsun, La falsa libertà , a cura di Edoarda Masi, Einaudi 1968
Questi pensieri – insieme ad altri – furono pubblicati la prima volta in «Yu ssu», vol. 4, n. 1, 17 dicembre 1927

Nessun commento:

statistiche