31.12.15

Botti e illegalità. I fulmini di Zeus (micropolis dicembre 2015)

Il negozio “Zeus Party” di Ellera di Corciano, specializzato in fuochi d’artificio, era già più volte assurto agli onori della cronaca in relazione a presunti commerci di botti illegali. Stavolta il titolare, Marco Baldoni, è finito agli arresti domiciliari per una vicenda di tipo diverso. A denunciarlo è stato un suo dipendente, un ragazzo di 22 anni, il quale, avendo protestato per il mancato pagamento degi straordinari e per essersi vistosi negare i dovuti giorni di riposo, ha ricevuto dal datore di lavoro un immediato avviso di licenziamento. Oltre a cacciarlo su due piedi, Baldoni gli avrebbe intimato di rinunciare ad un quarto del Tfr, altrimenti glielo avrebbe negato del tutto denunciandolo. In banca, dove il dipendente avrebbe dovuto incassare i 4.000 euro di liquidazione e subito dopo versarne mille a Baldoni, li aspettavano poliziotti e carabinieri, che, su denuncia del dipendente, avevano assistito a tutta la scena.
Così Baldoni si è ritrovato con le manette ai polsi.
Non ci vuole un grande intuito per capire che questa vicenda è esemplare circa il funzionamento odierno delle relazioni di lavoro: per uno che viene denunciato e scoperto ce ne saranno molti che la fanno franca e considerano questo atteggiamento normale.
Dati i tempi e le opinioni correnti, del resto, si può anche ipotizzare che Baldoni si difenderà dalle accuse invocando il principio della modernità e dell’innovazione, appellandosi - oltre che allo spirito del jobs act - all’autorevole parere del Ministro del Lavoro.
Non ha infatti Poletti, pochi giorni or sono, dichiarato che l’orario di lavoro è un concetto superato (lo dicevano già i Faraoni al tempo della costruzione delle piramidi)? Figuriamoci se non è superato il Tfr, questa barbara usanza di ritenere proprietà del lavoratore le quote di salario amorevolmente conservate mese dopo mese per lui dal datore di lavoro.
Per non parlare del nucleo dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro, retaggio di un’Italia illiberale e pessimista.
E sì, nonostante le mirabolante imprese finora realizzate, sulla strada della modernizzazione del paese il governo Renzi ha ancora molto cammino da compiere.


dalla rubrica “Il fatto”

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