Le
cose ingiuste, tu dici,
mi
fanno incerto del mondo
e
degli uomini fatti numeri
nella
volgarità senza fondo
con
questa offesa mi hanno mostrato
che
non c'è nessun bene certo
e
se ho lottato e sperato
per
voi non ho che un deserto
in
voi, ho trovato un deserto.
Così
piango su un passato
di
fiducia e sacrifici
solidali,
di allegria
di
compagni, in questo crescendo
trionfo
dell'ipocrisia
nella
viltà del concerto
dell'anonimo
apparato.
Roma, 18 giugno 1972
In
Bosco di Eva, Carlo Mannuzzu editore, 1993
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