La piccola entra in
metropolitana con la mamma che la tiene per mano. E, appena seduta,
inizia a sussurrare: «Pippi, Pippi, Pippi, che nome fa un po’
ridere....». Possibile che una bambina di quattro anni - ritenuta
dai sociologi una “nativa digitale" - canticchi la sigla di un
telefilm di quasi cinquant'anni fa e lo faccia con così tanto
entusiasmo? Un serial che ha ritmi lentissimi e si affida a effetti
speciali banali, parla un linguaggio non in voga Tutti elementi che,
certo, non collimano con le caratteristiche dei ‘baby spettatore"
di oggi. Eppure c'è una tv per ragazzi che è capace di essere
sempreverde e che viene riproposta con successo sui canali tematici
per i più piccoli. È quella di serial come Pippi Calzelunghe o di
cartoni animati come Heidi, i Puffi, l’ape Maia. Età media dei
titoli: quaranta anni. Età media della sua attuale audience: otto.
Un bello scarto.
Però sarebbe un errore
considerare queste produzioni d'annata come avanzi di magazzino che
le stazioni del digitale terrestre o via satellite inseriscono nella
loro programmazione per riempire i vuoti a costo zero. Oppure
ricondurle alla voglia di anni Settanta e Ottanta che dilaga fra i
quarantenni o i cinquantenni. Si tratta, al contrario, di
trasmissioni che, con la loro potenza narrativa e i loro personaggi
senza tempo, fanno ancora breccia e si portano con sé ascolti di
tutto rispetto. Un esempio? Nell’autunno 2012 l’edizione
originale di Heidi, datata 1978, è stata uno dei cinque programmi
più visti fra chi ha dai quattro ai quattordici anni. E le repliche
andate in onda su Italia 1 hanno registrato picchi fino al 34% di
share. Come a dire: la ragazzina delle Alpi, che corre a piedi nudi
sui prati insieme con le amate caprette, conquista non solo il cuore
del nonno burbero ma anche quello di intere generazioni di
telespettatori. Nata dalla penna della scrittrice svizzera Johanna
Spyri che ne fa l’eroina del romanzo uscito nel 1880, diventa
protagonista del cartone nipponico-tedesco che in ltalia va in
ondaper la prima volta sulla Rai nel 1978. Oggi è ancora parte dei
palinsesti di Italia 1 e di Disney Junior (nei pacchetti pay di
Mediaset Premium e Sky); e fino a qualche settimana fa anche di
Cartoonito. Non solo. La nuova versione di Heidi viene
proposta da RaiYoYo anche se lo scorso febbraio ha scatenato in
Germania la protesta del pubblico perché la piccola era troppo magra
e non più paffutella come nella produzione cult degli anni Settanta.
I titoli per ragazzi che
non invecchiano possono sia andare in onda nella versione storica,
sia essere oggetto di rifacimenti in computergrafica. È il caso di
Calimero o dell'ape Maia. Il pulcino nero, creato nel
1963 per pubblicizzare i detersivi Mira Lanza dentro Carosello, è
dal 2013 al centro di oltre cento nuovi episodi dopo quelli del 1974
e del 1992. Con la sua voce malinconica e il suo uovo sulla testa, va
in onda su Disney Junior e RaiYoYo che ogni giorno programma fino a
dieci appuntamenti. Sulla stessa scia c'è l'ape dai capelli ricci e
biondi tratta dal romanzo del 1912 del tedesco Waldemar Bonsels, che
Italia 1 ha mandato in onda fino a poco tempo fa nella sua serie del
1975, frutto di un’intesa produttiva fra Giappone, Austria e
Germania. Invece Rai YoYo sta proponendo L’ape Maia 3D,
remake iberico-belga.
Altri cartoni che restano
sulla cresta dell’onda sono I Puffi, Holly e Benji, La Pimpa,
Barbapapà o Lady Oscar. I simpatici ometti blu, inventati
dal belga Peyo, che nel 1981 la casa di produzione americana
Hanna-Barbera trasforma in cartone animato, possono essere ancora
guardati su Italia 1 e sono terminati da poco su Cartoonito. Grazie a
Boingsi può assistere alle sfide calcistiche dell’attaccante
Oliver Hutton e del portiere Benjamin Price - cartone giapponese del
1983 giunto nella Penisolanel 1986 su Italia 1 -, mentre La Pimpa,
cagnetta a pois rossa dalle orecchie lunghe disegnata da Altan, è
proposta ogni giorno da Rai YoYo e DeA Junior. Entrano nelle case
delle famiglie italiane su Nick Junior le storie di Barbapapà che
sul piccolo schermo compaiono nel 1971. Ed è stato inserito nei
recenti palinsesti di Italia2 il cartone Lady Oscar alla corte di
Versailles prodotto in Giappone nel 1972 e finito più volte nel
mirino per sequenze inappropriate che sono state anche tagliate. Poi
c’è Lupin, illadro buono che debutta in tv nel 1971 e che oggi
Italia 1 manda in onda nella quarta serie ambientata in Italia.
Fa storia a sé Pippi
Calzelunghe che Cartoonito ha trasmesso per tutta l’estate e
DeaKids ha sempre nel suo palinsesto. La piccola funambolica dai
capelli rossi che vive con il cavallo chiamato “zietto” e la
scimmia “signor Nilsson" compie settanta anni. È infatti la
star del romanzo della svedese Astrid Lindgren pubblicato nel 1945.
Ed è svedese anche la serie tv del 1969 in cui Pippi è interpretata
da Inger Nilsson, oggi attrice cinquantaseienne. In Italia sbarca
sulla Rai nel 1970; poi le puntate vengono restaurate nel 2002 con
tecniche digitali. È la riprova che questi titoli funzionino sempre
viene anche dall’imponente mercato di gadget (dai libri al
materiale per la scuola) che riempiono i reparti per bambini e che
ogni anno fanno muovere centinaia di migliaia di euro.
“Avvenire”, 15
novembre 2015
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