Una ricetta tratta dalla
rete e suggerita dal mio amico Vicé Vasile, oggi rigorosamente in
dieta, a chi può. Non l'ho sperimentata, ma promette delizie.
Lo sfincione bianco di
Bagheria è una fantasia di profumi e, sopratutto, una fusione di
semplici ingredienti che poi armonicamente esplodono in sapori unici
nel suo genere.
Bagheria, alle porte di
Palermo, è la patria di questa speciale leccornia e fa parte del
menù delle vigilie del periodo natalizio. Questo spazio di tempo
parte dal 7 dicembre, Vigilia dell’Immacolata ed inizio del ciclo
natalizio, e si conclude il 6 Dicembre festa dell’Epifania.
La caratteristica
esclusiva dello sfincione bianco di Bagheria sta nell’assenza della
salsa di pomodoro e quindi bianco alla vista. A Bagheria viene
preparato in due versioni: con primosale oppure con questo stesso
formaggio arricchito con la ricotta di pecora.
Quella che vi proponiamo
è la seconda versione che caldamente vi consigliamo.
La ricetta è per due
teglie da 33 cm di diametro si ricavano circa 12 porzioni
INGREDIENTI PER LA
PASTA
500 grammi di farina
rimacinata (di grano duro)
500 grammi di farina 0
(ancora meglio farina manitoba)
500 grammi di acqua
tiepida
20 grammi lievito di
birra
1 cucchiaio di zucchero
½ di bicchiere d’olio
20 grammi di sale
INGREDIENTI PER IL
CONDIMENTO
sei cipolle bianche di
media grandezza
gr 250 mollica di pane
bianco fresco, senza la crosta e sbiciolato
gr 100 caciocavallo
semistagionato grattugiato
gr 350 primosale
kg 1 ricotta di pecora
sarde salate sciacquate e
diliscate q.b.
pepe q.b.
origano q.b.
PROCEDIMENTO
Mettere le farine
setacciate sulla spianatoia e aggiungere il lievito sminuzzato a
pezzettini con lo zucchero.
Aggiungere poca acqua
tiepida, impastando con i pugni, finché il composto risulti
abbastanza compatto. A questo punto cominciare ad aggiungere piccole
dosi di sale sulla spianatoia assieme a poca acqua tiepida.
Impastare, sempre con i pugni, aggiungendo poco per volta l’olio e
rigirare la pasta su stessa fin quando non si ottiene un impasto
morbido, elastico e ben amalgamato. A questo punto si noteranno le
bollicine di lievitazione. Porre l’impasto in una ciotola oliata,
tagliare la superficie con due tagli incrociati ricoprire la ciotola
con pellicola, metterlo in un luogo tiepido coperto con un panno di
lana e lasciarlo lievitare per circa due ore (deve raddoppiare il
volume).
Intanto affettare
finemente la cipolla e farla ammorbidire in abbondante olio, poca
acqua. È importante che la cipolla sia stufata e non fritta. A
cottura ultimata filtrala dall’olio e metterla da parte.
Nello stesso olio fare
tostare la mollica sbriciolata in modo che alla fine sia ben intrisa
d’olio e quasi dorata. A questo punto toglierla dalla padella e
metterla a raffreddare.
Preparare il primosale
tagliandolo a fette, non troppo sottili. Riprendere la mollica di
pane, ormai fredda, e amalgamarvi il caciocavallo grattugiato, una
macinata di pepe e una manciata di origano.
Quando l’impasto sarà
raddoppiato di volume, dividerlo in due parti uguali e adagiarli
nelle teglie ben oliate. Versare un po’ d’olio sull’impasto e
aiutandovi con la punta delle dita, delicatamente, ricavare due
dischi dallo spessore di due tre centimetri. A questo punto,
preriscaldare il forno statico a 240° e procedere con i condimenti:
spezzettare le sarde salate e conficcarle delicatamente sull’impasto;
mettere in tutta la superficie il primosale affettato; adagiare sul
primosale fette di ricotta e spalmarla delicatamente; cospargere
sulla ricotta la cipolla messa da parte in precedenza; spolverizzare
con la mollica di pane in modo da ricoprire bene il tutto.
Mettere in forno e dopo
venti minuti abbassare la temperatura a 220° e far cuocere per altri
venti minuti. Tuttavia, è bene controllare perché la temperatura
dei forni può variare.
Dal sito “Ricette di
Sicilia” (http://www.ricettedisicilia.net/
)
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