Leggo su una nota
dell'ANSA: “Benyamin Netanyahu in un discorso al Congresso mondiale
sionista ha addossato la responsabilità della Shoah ai palestinesi.
All'epoca Hitler - ha detto il premier - voleva espellere gli ebrei
non sterminarli, ma fu convinto alla Soluzione finale dall'allora
Muftì di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, timoroso di un loro
arrivo in Palestina sotto mandato britannico”.
Poi, dopo le reazioni,
aspre perfino tra gli israeliani, contro codeste falsificazioni
revisioniste, il capo del governo israeliano ha fatto marcia
indietro.
Ma non si è trattato di
ignoranza o di una occasionale farneticazione. Il senso politico del
discorso è evidente: per questo individuo la responsabilità dello
sterminio degli ebrei in Europa è da attribuire più al muftì di
Gerusalemme che a Hitler, più ai Palestinesi che ai Tedeschi. C'è
la volontà di alimentare un clima d'odio generalizzato e feroce
contro i palestinesi, con una leggenda che ha la stessa funzione che
avevano nella Germania nazista i Protocolli dei Savi di Sion.
Commento
fb, 21 ottobre 2015
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