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| 1947 - Natale a New York | 
Un pastore chiede latte per la neve che
ondula 
bianchi cani stesi fra sorde lanterne.
Il Cristo di fango ha diviso le dita 
fra i fili eterni del legno rotto.
Ecco le formiche e i piedi intirizziti!
Due fili di sangue spezzano il cielo
duro.
I ventri del demonio risuonano per le
valli 
colpi e risonanze di carne di mollusco.
Lupi e rospi cantano nelle verdi
legnaie 
coronate da vivi formicai dell’alba.
La luna ha un sonno di grandi ventagli 
e il toro sogna un toro di buchi e di
acqua.
Il bimbo piange e guarda con un tre
sulla fronte. 
San Giuseppe vede nel fieno tre spine
di bronzo. 
I panni esalano un rumore di deserto
con chitarre senza corde e voci
decapitate.
La neve di Manhattan spinge gli annunci
e dona grazia pura alle false ogive.
Sacerdoti idioti e cherubini di piuma 
seguono Lutero sugli alti angoli.
Da Poeta a New York (1932),
Guanda, 1962 – Traduzione Carlo Bo

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