[1963]
C’era una costatazione
elementare da compiere. Qualcosa che tutti sappiamo ma non diciamo. E
cioè: che un grande numero dei nostri compagni ed amici sono
diventati i nostri avversari e nemici. Lo so da molto tempo ma me ne
sono reso conto, qualche sera fa, invitato all’anteprima del
Galileo di Brecht al Piccolo Teatro. Guardavo quel pubblico.
C’era quasi tutta la Milano intellettuale della sinistra e del
centro. Uomini e donne che avevo conosciuto quindici anni, dieci anni
prima. Se avessi potuto parlare con ognuno di costoro molto
probabilmente mi sarei trovato quasi sempre d’accordo. Non pochi
erano dei seduti, degli arrivati; non tutti però o non sempre. Ma
quello che li accomunava era la silenziosa forza, la forza del
silenzio spontaneamente congiurato contro l’Altro.
Da L'ospite ingrato.
Testi e note per versi ironici,
De Donato, 1966
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