"Posto" qui la lettera scritta
da Maria Callas a Pier Paolo Pasolini nel luglio 1972 per consolarlo dell'abbandono da parte di Ninetto Davoli, tratta dal libro Casta Diva di Bruno Tosi e
pubblicata come anticipazione dal “Corriere della sera”. (S.L.L.)
Da sinistra Ninetto Davoli, Pier Paolo Pasolini, Maria Callas |
Ho ricevuto il libro poi
la tua cara lettera. Sono infelice per te – ma contenta che ti sei
confidato con me. Caro amico – sono infelice che non posso essere
vicina in questi momenti difficili per te – come lo sei stato tu
spesso con me. Tu sai bene in fondo - anche se ti addoloro con questa
predicuccia piccola – la realtà è quella che devi affrontare ma
non puoi perché non vuoi. Ci riuscirai – ci sono riuscita io –
donna con tanta sensibilità – eppure ho capito che solo in noi
possiamo basarci. Se ahimè – non prendermi in giro – è triste
anche e soprattutto per me dirlo – sugli altri non si può fidare a
lungo. È legge di natura che sarebbe andato così. Se ricordi a
Grado in macchina si parlava con Ninetto di amore o che so io. Dentro
di me – le mie antenne tu dici – me lo dicevano quando Ninetto
diceva che non si innamorerebbe mai – sapevo che diceva delle cose
che era troppo giovane per capire. E tu in fondo, uomo tanto
intelligente, lo dovevi sapere, invece ti attaccavi anche tu ad un
sogno fatto da te solo…. Ti saluto come sempre molto caramente, la
tua Maria.
«Corriere della sera»,
12 giugno 1993
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