Giovanni Pascutto |
Io e il mio più caro amico
tornavamo dalla campagna.
Footing come si dice.
Un po’ accaldati e spiritosi:
l’uomo e il ragazzino
in felice convivenza.
Saccheggiammo un ciliegio
prima di rientrare.
Poi l’ho vista. Irriconoscibile.
(Devo descriverla?)
A sinistra la borsa della spesa
l’altra mano trascinava la
carrozzina,
Il figlio grande attraversò
senza guardare. Lei urlava.
« È stata il mio primo amore »
dissi all’amico inorridito.
In “Quaderni della Fenice” n.54,
Guanda, Milano, 1979
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