Una volta che sei morto non muori più
ma chi non vorrebbe continuare a morire
per dirsi ancora vivo.
Chi come te era nella mia lacrima di
ieri
o nella foglia che annuncia sempre il
domani
chi prende la parola
per amore di ciò che è stato tacere.
La polvere ai margini della notte
lo straniero nella voce che si
estingue.
Quante onde dovranno infrangersi sui
volti
quanti corpi perderanno le ombre.
E dopotutto, una volta che sei morto
dove trascorrerai l’eternità?
notte senza fari
corpi che galleggiano nell’universo
uscire dalla rotta
smarrire la vista
la voce che affonda nella parola buia
è acqua viva
verso qualcosa che non verrà ci siamo
incamminati
Dal sito “il primo amore”
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