Ai
miei versi scritti così presto,
che
nemmeno sapevo d’esser poeta,
scaturiti
come zampilli di fontana,
come
scintille dai razzi.
Irrompenti
come piccoli demoni
nel
sacrario dove stanno sogno e incenso,
ai
miei versi di giovinezza e di morte,
versi
che nessuno ha mai letto!
Sparsi
fra la polvere dei magazzini,
dove
nessuno mai li prese né li prenderà,
per i
miei versi, come per i pregiati vini,
verrà
pure il loro turno.
Koktebel,
maggio 1913
da Poesie, Feltrinelli, Milano, 1979 - Traduzione di Pietro Antonio Zveteremich
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