Mario Carotenuto nell' "Opera da tre soldi" di Brecht per la regia di Giorgio Strehler (cartellone 1955-56) |
Si fa presto a dire
caratterista. Mario Carotenuto, pur non essendo stato sempre un
protagonista, ha lasciato il segno nel cinema italiano interpretando
oltre 160 ruoli. Graffiante, poliedrico, comico infallibile ma sempre
asciutto, ha interpretato spesso il piccolo borghese arricchitosi
negli anni del boom o il commendatore donnaiolo e maneggione tutto
sommato simpatico, ma è stato convincente anche nelle prove
drammatiche (memorabile il suo Peachum nell’Opera da tre soldi
messa in scena da Strehler). Più giusto dunque definirlo un attore
di carattere che ha spaziato dal cinema al teatro, alla radio, alla
tv.
Oggi, nel centenario
della nascita (Mario venne alla luce il 29 giugno 1916 a Roma, dove
morì il 14 aprile 1995), il bellissimo documentario La Maschera e
il Sorriso: l’avventura artistica di Mario Carotenuto rende
omaggio all’attore.
Realizzato con amore e competenza dall’unica
figlia di Mario, la regista e attrice Claretta Carotenuto, prodotto
dalla Scuola di Tecniche dello Spettacolo con il patrocinio
dell’Assessorato alla Crescita culturale del Comune di Roma, il
documentario verrà presentato il 7 dicembre alla Casa del Cinema,
evento patrocinato dalla Fondazione Cinema per Roma e
dall’Associazione Sportiva Roma: Carotenuto, romano da generazioni
e romanista fervente, era legatissimo alla sua città fonte
d’ispirazione privilegiata del suo lavoro.
Spezzoni di film che
abbracciano 60 anni di carriera, interviste ad attori, registi e
critici (tra cui Giovanna Ralli, Gisella Sofio, Pierfrancesco
Pingitore, Enrico Vanzina, Marco Giusti, Maurizio Giammusso), rari
materiali di repertorio e scorci di Roma illustrano non solo la
parabola artistica di Carotenuto ma forniscono anche un ritratto
dell’Italia degli anni ’60, quella della grande commedia. «Ho
provato a rispettare quello che mio padre avrebbe desiderato: una
narrazione semplice e rigorosamente incentrata sulla sua avventura
artistica», spiega Claretta. «Al di là della sua grande
estroversione in scena, nella vita Mario era un uomo schivo e
riservato. Innamorato del suo lavoro e del suo pubblico, ha lasciato
un bel ricordo di comunicativa umana: nel momento in cui ho mi sono
messa al lavoro, ho avuto la collaborazione di tutti».
Nato in una famiglia
d’arte (erano attori anche il padre Nello e il fratello Memmo),
Carotenuto girò moltissimi film tra cui La spiaggia, Un eroe dei
nostri tempi, Lo scopone scientifico, Girolimoni, Febbre da cavallo,
Gian Burrasca, diverse commedie erotiche degli anni ’70 oggi di
culto (La dottoressa del distretto militare, L’infermiera di notte,
La supplente va in città...). A teatro interpretò i musical di
Garinei & Giovannini (in May Fair Lady fece Doolittle accanto a
Delia Scala), Shakespeare, Pinter, Pirandello, Goldoni. L’ultima
apparizione, nel 1995, è stata nel film di Scola Romanzo di un
giovane povero in cui, accanto ad Alberto Sordi, aveva il ruolo
sofferto di un vecchio tipografo.
Per la figlia Claretta,
Mario è stato «un personaggio anomalo nello spettacolo proprio per
la sua poliedricità. Un attore promiscuo, nel senso che ha saputo
recitare sia nel genere comico sia nel drammatico. E il cinema
italiano lo ha avuto per compagno, non per spalla». A chi gli
chiedeva cosa preferisse fare, l’attore rispondeva «Io non
preferisco, lavoro!». E il suo personaggio preferito era drammatico:
il vetturino del film Girolimoni di Damiani.
La presentazione di La
maschera e il sorriso verrà accompagnata da una mostra di
locandine curata dalla Cineteca Lucana. Il documentario fa parte
della Sezione speciale Mario Carotenuto presso il Centro Studi della
Commedia all’italiana costituito da Claretta nella Scuola di
Tecniche dello Spettacolo. «Voglio che i giovani», spiega,
«attraverso il lavoro di mio padre, conoscano la commedia italiana».
Il Messaggero, 28
novembre 2016
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