Maram al-Masri Foto Riccardo Marin |
Il primo schiaffo che ho ricevuto,
miscuglio orribile di dolore impotenza e rabbia, ha cominciato a
scavare in me la consapevolezza di cosa sia la violenza fisica e
morale e mi ha fatto sentire tutt’uno con le donne che in ogni
parte del mondo la subiscono. È stato come un taglio dell’anima,
ma al tempo stesso come una breccia che mi ha aperto al vissuto di
tutti gli individui e dei popoli umiliati.
E se ora so che il mio compito verso me
stessa è amarmi e far sì che nessuno possa mai più minacciarmi
anche solo con la voce, sento anche che devo trasmettere questa mia
esperienza. Non so restituire gli schiaffi, non provo gioia al
pensiero della vendetta.
E la poesia è una magnifica via per
andare oltre la rabbia e il disgusto, senza negarli, ma imparando a
sublimarli. La poesia è la voce vera dell’anima che dice i suoi
bisogni e il suo dolore, la sua gioia e la sua speranza di pace.
Da un'intervista rilasciata a Maria
Grosso (Siamo tutte Maria piena di grazia,
“alias il manifesto” 25/2/2012)
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