Lo scolopio Balducci fu un prete cattolico attivo prima nel dissenso dei gruppi non allineati con il conservatorismo di Pio XII, poi in prima linea nella stagione conciliare di Giovanni XXIII e Paolo VI nel dialogo con comunisti e atei e nella battaglia pacifista. La citazione è tratta da un articolo sulla rivista che a lungo tempo animò, “Testimonianze”. (S.L.L.)
Ernesto Balducci |
Quando, con Costantino, l'impero accolse nei propri spazi le comunità cristiane, fece una scelta di cui la storiografia apologetica, inaugurata da Eusebio di Cesarea, ha fatto sempre gli elogi.
Si arrivò, ben presto, a questo paradosso: mentre prima i cristiani non potevano far parte dell'esercito — chi esercitava il mestiere delle armi doveva impegnarsi a non uccidere, chi era battezzato non poteva accettare di entrare nella vita militare — alla fine del IV secolo tutti i soldati erano per legge cristiani. L'esercito si cristianizzò.
Secondo la tradizione apologetica il cristianesimo vinse l'impero romano. La verità è diversa: è l'impero che, in larga misura, ha vinto il cristianesimo, è la cultura di guerra che ha integrato in sé la profezia di pace, ha modellato un modo di essere cristiani omogeneo a se stesso».
Da Il cristianesimo e la guerra: la linee di un equivoco, in «Testimonianze», n. 292, 1987
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