Una delle "parabole" della teologa Adriana Zarri sul "manifesto". L'incipit della rubrica era quasi sempre dedicato a problemi di linguaggio. Il titolo del "post" è mio. (S.L.L.)
Se avete consumato un'abbondante dose di arance (frutto di stagione) o di qualche altra prelibatezza che vi ha indotto a mangiarne più del necessario, non dite che avete fatto una «scorpacciata»: termine pesante e greve, al limite della volgarità.
E di una donna incinta non dite che è in stato interessante. Interessante per chi? Per il futuro padre o per eventuali precedenti figli, in attesa del fratellino o della sorella (chissà?) ma non certo per noi che anzi la confiniamo in questa prima parte di parabole dove si collocano gli errori, le goffaggini e le ridicolaggini, come i due casi citati.
"il manifesto", 16 gennaio 2009
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