A corredo della recensione-anteprima di un libro di Montanelli e Staglieno dedicato a Leo Longanesi, il settimanale “L’Europeo” pubblicò l’8 dicembre del 1984 i frammenti di un diario del giornalista Giovanni Ansaldo, che era stato molto vicino a Longanesi e ne annotava i giudizi in presa diretta. Eccone due esempi che riguardano il grande poeta Vincenzo Cardarelli e Margherita Sarfatti, una scrittice che fu amante di Mussolini e autrice di una biografia di costui intitolata Dux, che ottenne grandissimo successo. (S.L.L.)
Leo Longanesi |
30 aprile 1933
Giudizi di Longanesi.
CARDARELLI è un uomo del popolo; ne ha tutti i difetti e tutte le qualità. Ma i difetti e le qualità si proporzionano in lui, e si combinano in modo da dare una personalità vera. Nazionalista, non di teoria, ma di spirito; più che nazionalista, xenofobo. Nazionalista come l'emigrante. È spontaneo, ed è complicato, come tutti i poveri; è impulsivo, ed è vile. Invidioso, come tutti gli autodidatti, non è però lecchino, come tutti i letterati; ama la rissa più che la discussione. Al Valle si accapigliò una sera per Leopardi, contro Dostoievski. Gode nello 'smontare', nell'accorare, nel fare soffrire le persone; ha una abilità diabolica nello scoprire i lati deboli, i punti sensibili di ognuno, e di spiattellarli crudelmente. Con lui non c'è che una tattica possibile, e una difesa: abbandonare ogni posa, essere semplici, essere sinceri; da questo punto di vista, C. è un grande educatore…
Margherita Sarfatti |
SARFATTI. La S. è in decadenza piena. M. non la vuole più. Per evitare che essa si conficchi nei ricevimenti ufficiali, non si fanno più inviti a signore. Tempo fa, Nino d'Arona presentò al Duce una raccolta di poesie, da pubblicarsi in una nuova rivista. Ce ne erano anche della S. Quello guarda, legge, e poi per tutta osservazione dice: “Una volta ne faceva di più belle”.
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