Da Canicattì a Perugia si può andare in bus e spesso senza cambi. C'è un pool di società di trasporti piccole e grandi, la Baltour, la Sena, la Sais autolinee, la Segesta che si alternano nell'assicurare il servizio. Ci si ferma a Caltanissetta, Enna, Catania, Taormina, Messina. Poi, una volta sbarcati dal traghetto della Caronte, solo un paio di soste in autostrada per la pipì.
Perugia è la prima destinazione continentale. Poi il bus prosegue, alcuni giorni della settimana per Siena, Pisa e persino Genova, altri per Firenze e addirittura Milano.
L'altrieri, sette gennaio, ci han fatto cambiare a Catania: avevano avuto più richieste del solito e avevano deciso di affidare una parte del carico a una ditta della città etnea che non fa parte del pool. Il trasbordo, nonostante i bagagli postnatalizi degli studenti, talora sovraccarichi di cibarie, si è svolto rapidamente: dovevamo partire alle sei e mezza del pomeriggio, siamo partiti alle sei e tre quarti.
A Perugia siamo arrivati con largo anticipo sull'orario previsto, alle sei e mezza del mattino invece che alle sette e un quarto. Succede: i tempi sono calcolati prevedendo qualche intoppo o intasamento, che stavolta non c'è stato. Per di più stavolta la ditta che ci ha condotto alla meta si chiamava Currenti.
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