Su fb il caro compagno
perugino che si firma Ciuenlai
ha diffuso una nota dal titolo La sinistra mattarellata in
cui, contro la vulgata che legge la candidatura (e la probabile
elezione) di Sergio Mattarella come una rottura del “patto del
Nazareno” tra Renzi e Berlusconi, interpreta la vicenda come un
allargamento della “maggioranza ricostituente” ai piddini
renitenti di Bersani, D'Alema, Fassina e Cuperlo, cui l'elezione di
un presidente della Repubblica amico permette di sospendere la
piccola (e inutile) guerriglia contro le riforme costituzionali ed
elettorali previste dal famoso patto tra gli imbonitori. L'inclusione
si estenderebbe persino alla SEL di Vendola e avrebbe lo scopo di
bloccare la “peste Tsipras” che potrebbe arrivare anche in
Italia. L'opposizione di facciata da parte di Berlusconi
all'elevazione al Quirinale di Mattarella, non metterebbe in
discussione i patti sottoscritti e renderebbe più ampio quel
“partito unico della Nazione” (articolato in sottopartiti) asse
dell'Italia nuova che è nei voti dei poteri forti nazionali ed
internazionali.
Questa
lettura viene confermata sul sito di “Internazionale” da Annalisa
Camilli che scrive della “mossa democristiana” di Berlusconi: il
Cav, per salvaguardare i patti sottoscritti (e i suoi interessi anche
privati), non scoraggerebbe e non scomunicherebbe il dissenso
interno, il voto a Mattarella di una quota dei “grandi elettori”
di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra. E' un'ipotesi verosimile e
credibile, anche se non sono certo che alla fine Berlusconi e i suoi
non finiscano anche loro per votare ufficialmente Mattarella, “per
senso di responsabilità nazionale”.
Insomma
quanto sta accadendo ha tutta l'aria di un gioco delle parti.
E,
tuttavia, è possibile che autori, registi e attori della
messinscena abbiano sbagliato calcoli.
La neutralizzazione dei
residui carrieristici di D'Alema, Bersani e Vendola rende più facile, non più difficile, il contagio della “peste Tsipras”. Il
discredito di quel ceto politico è grande e la loro partecipazione poteva farla abortire sul
nascere l'ipotesi di una nuova e vera sinistra. Senza di loro è un po' meno difficile.
Il secondo calcolo sbagliato potrebbe riguardare proprio
Mattarella. E' successo altre volte che personalità considerate di
secondo piano, investite di un ruolo decisivo di garanzia, lo
svolgessero con scrupolo e abilità. A volte l'abito fa il monaco e
Mattarella potrebbe andare oltre la funzione notarile che gli si
vorrebbe assegnare difendendo valori ed equilibri della Costituzione
del 48, quella antifascista.
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