E così una mattina di marzo aprivo le
persiane
e rosa tutto fiori c'era un albero.
Mi diceva Carlo Thouar che avevo molta
fortuna
a non vedere solo case scialbe.
"Sì è proprio bello"
dicevo. "C'è la magnolia altissima
che ho messo nelle poesie e una volta
anche scrissi
dello strido di una foglia
e di uccelli caduti di nido".
Ma quelli non erano qui.
Li avevo pianti da bambino.
Che feci in terra la buca per un
corpicino
e una croce di stecchi ci avevo messo.
Anche mia figlia da piccola fece lo
stesso
accucciata e severa,
e poi non si trovò mai più dov'era
fra l'erba quel sepolcro.
Fra l'erba...Non è
davvero questione di tempo o di spazio!
Dalla finestra mi tolgo, caro Carlo,
non sazio.
Eppure lo conosco
di che cosa è composto il giardino
fresco fiorito marzolino
dove visi votivi minuti
di spiriti mesti dai rami
come corolle oscillano.
da Composita solvantur, Einaudi, 1994
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