Lo storicismo critico
di Walter Binni, a cura di
Sandro Gentili (Il Ponte Editore, Firenze, 2014) è l'elegante
volumetto raccoglie gli Atti dell'incontro di studio su Walter
Binni e lo storicismo organizzato
dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia,
che si svolse a Palazzo Manzoni il 20 e il 21 novembre del 2013, a
concludere le celebrazioni per il centenario della nascita.
Una
peculiarità dell'incontro, sottolineata dal curatore del volume,
Sandro Gentili, è stato il dialogo tra diverse generazioni di
studiosi, dagli allievi diretti del Binni a giovani appena usciti dal
dottorato di ricerca. Nota di curiosità era stata la scelta di
proporre un “Binni (quasi) senza Leopardi”: il testo di Marco
Dondero, ultimo dei contributi compresi nel volume, dedicato
all'ultimo Leopardi, fu presentato in un altro convegno perugino, del
maggio 2014, in occasione della pubblicazione nell'opera
omnia di Walter Binni dei tre
volumi sul “suo” poeta.
Il
volumetto presenta più di un motivo di interesse anche per un
lettore non specialista. In primo luogo illustra attraverso l'esempio
del giovane Binni, sistematicamente verificato nei sondaggi di Raul
Mordenti, Romano Luperini, Enrico Ghidetti e Massimiliano Tortora, il
processo di liberazione sia dalle chiusure dell'incolto
provincialismo fascista che dalla “dittatura intellettuale” di
Benedetto Croce. In secondo luogo indica, attraverso i contributi di
alcuni studiosi più giovani, i nodi storico-critici con cui Binni
amò più cimentarsi, il decadentismo, l'Ariosto, l'Arcadia,
Carducci. Particolarmente interessante per gli appassionati appare la
relazione di Fausto Curi, che introduce nel dibattito la figura
atipica di Luciano Anceschi e la sua originale “fenomenologia”
per riempire di contenuti la nozione di poetica, che non solo è
fondamentale sia in Binni che in Anceschi, ma presenta singolari
analogie in due studiosi assai distanti per formazione e metodologia
critica.
"micropolis", novembre 2014
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