A sentire la Tv nel
Palermitano i carabinieri avrebbero acchiappato 26 persone che
lavoravano in nero nei cantieri edili, mentre le loro mogli o - in
qualche caso - loro stessi godevano del cosiddetto "reddito di
cittadinanza" (chissà perché hanno la sfacciataggine di
chiamarlo così e non "sussidio di disoccupazione").
Vengono definiti
"furbetti".
Ma di quei "furboni",
nei cantieri dei quali costoro lavoravano, nulla si dice.
Sospetto che, in base
alle vigenti normative per incoraggiare il lavoro nero, abbiano
dichiarato "l'avrei regolarizzato domani" e di questo i
carabinieri si siano accontentati, tanto più che far lavorare in
nero, evadendo previdenza e fisco, non è abuso di loro competenza,
ma di un ispettorato del cui funzionamento efficace sembra non
importare nulla a nessuno.
Insomma due pesi e due
misure: per gli operai furbetti la condanna e la gogna, per i "datori
di lavoro" furbastri (una volta Grillo diceva "prenditori
di lavoro") tutte le scappatoie.
M'è tornato alla mente
un vecchio slogan "Come mai, come mai sempre in c. agli
operai?". (stato di fb, 1 giugno 2019)
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