Il libro di Hans Mommsen,
AUSCHWITZ, 17. JULI 1942 Der Weg zur europäischen
“Endlösung der Judenfrage”, pubblicato in Germania nella
tarda primavera di quest’anno, è inserito in un’interessante
collana del Deutscher Taschenbuch Verlag (www.dtv.de), che mira a
offrire al lettore una panoramica articolata degli sviluppi storici,
sociali, economici e culturali degli ultimi cento anni, partendo da
episodi definiti e circoscritti [...]
Cosa è avvenuto il 17
luglio 1942, da rendere questa data un momento chiave della storia
contemporanea? Secondo una ricostruzione di Rudolf Höss, comandante
del campo di sterminio di Auschwitz, Heinrich Himmler visitò il
campo proprio il 17 e il 18 luglio, assistendo anche all’uccisione
con il gas di un gruppo di ebrei olandesi, appena arrivati con un
trasporto. Il luogo e la data scelta da Himmler per l’ispezione non
erano casuali: si stavano mettendo a punto le condizioni per ampliare
ulteriormente la struttura concentrazionale, con l’obiettivo di
trasformare il campo di sterminio in un centro di smistamento dei
prigionieri, in grado di fornire forza lavoro (schiava) all’industria
degli armamenti.
Hans Mommsen, che insegna
storia contemporanea presso l’Università di Bochum, utilizza
dunque questo episodio per analizzare, in undici capitoli corredati
da un’utile bibliografia con più di centosessanta autori,
l’evoluzione del concetto di sterminio. L’autore illustra e
collega tra loro con lucidità il crescendo di abusi e violenze messi
in atto dal governo nazista nei confronti della comunità ebraica
(discriminazione sociale, espropriazione dei beni, revoca dei
diritti, emigrazione forzata, deportazione sistematica), azioni che
alla fine confluirono e si radicalizzarono in un olocausto
organizzato e sistematico.
La descrizione
dell’orientamento verso una dimensione europea e irreversibile
dello sterminio, così come si concretizzò dopo il luglio 1942,
rimane comunque esclusa dal nucleo centrale della narrazione di
Mommsen. Questi parte da una sintesi della storia dell’antisemitismo
nella Repubblica di Weimar e dalla descrizione del ruolo specifico
giocato dall’antisemitismo nell’ideologia del partito
nazionalsocialista (Nsdap). Lo storico illustra quindi la nascita
delle leggi razziali di Norimberga e affronta la questione
dell’espulsione degli ebrei dall’economia tedesca e l’influenza
esercitata in questo contesto delle banche e dal mondo
dell’industria. Quest’ultimo è un settore di ricerca ben
conosciuto da Mommsen, autore, in collaborazione con Manfred Grieger,
di Das Volkswagenwerk und seine Arbeiter im Dritten Reich (pp.
298, € 40, Econ, Miinchen 1996), un lavoro imponente su un progetto
estremamente ambizioso della politica economica del regime
nazionalsocialista, la Volkswagen appunto.
“L'Indice”, dicembre
2002
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