Nel
luglio del 1951 Raniero Panzieri ha già abbandonato la carriera
universitaria e ha scelto la militanza politica a tempo pieno.
Proposto da Nenni come figura esemplare di collegamento tra la
cultura e le lotte dei lavoratori, guida il Comitato Regionale
Siciliano e la Federazione di Messina del Psi. Verso la fine del mese
scrive alla moglie Giuseppina Saija, detta Pucci, che è, per un
breve periodo, in villeggiatura con la prole. (S.L.L.)
Raniero Panzieri e Pucci Saija a Messina |
Messina, 23 luglio
1951
Carissima Pucci,
[…] con le nuove
possibilità finanziarie e il migliore indirizzo un bel lavoro di
Partito ti attende al ritorno. Penso che non dovresti occuparti
particolarmente del lavoro femminile ma in genere del lavoro in città
che è oggi il nostro compito principale e presenta del resto aspetti
importanti di mobilitazione delle masse femminili. Risolveremmo così
il problema organizzativo più grave della Federazione.
Ho fatto un monte di
lavori domestico-familiari. Dopo una serie di violenti combattimenti
ho riportato alcuni parziali ma moralmente decisivi successi nel
lavaggio di calze, fazzoletti, camice, biancheria intima e nella
smacchiatura. Sono però persuaso che dai tempi del matriarcato le
donne hanno gelosamente custodito il segreto tecnico di tali attività
produttive, formidabile strumento di potere familiare-sociale. Non
continuo. A giorni ti scriverò della casa e il resto.
Raniero
da Lettere,
1940-1964, Marsilio, 1987
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