Pare che tra i revival
della moda ci sia quello delle espadrillas, un
tipo di calzatura che può ricordare estati lontane. Di questa
seconda vita dell'oggetto dà conto un articolo su “La Stampa” di
cui riprendo la prima parte, poiché mi pare soddisfare qualche
curiosità. (S.L.L.)
È la novità delle
ultime estati: la riscoperta della classica calzatura da spiaggia (ma
ormai è riduttivo definirla così), con la suola in corda,
l’inossidabile «espadrille». Francese o spagnola? Entrambe: le
calzature nascono nel XIV secolo nei Pirenei dell’Occitania e della
Catalogna, tra Marsiglia, Tolosa e Barcellona, e nei Paesi Baschi tra
Biarritz e Bilbao. La parola è francese, deriva dalla lingua
occitana, che a sua volta deriva dal vocabolo catalano: «espardenya».
In catalano significava un tipo di scarpe fatte di espart
(sparto), una pianta mediterranea nerboruta usata per fare le
corde... Già nell’Ottocento da Mauléon partivano treni interi
pieni di espadrilles, destinati al Nord della Francia. Le
utilizzavano i minatori, per scendere nelle gallerie, perché sicure
per gli incendi, non provocavano scintille.
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