Sergio Baratto. Autoritratto 2004 |
Di Aleksandr Aleksandrovič Blok (San
Pietroburgo 1880 – Pietrogrado 1921) si dice di solito che è il
massimo esponente della poesia simbolista russa. Per me è
"semplicemente" uno dei più grandi poeti russi di ogni
tempo.
Oggi, domenica 28 novembre 2010, cade
il centotrentesimo anniversario della sua nascita: forse non è una
ricorrenza particolarmente significativa, almeno dal punto di vista
aritmetico, ma la uso come pretesto per ricordare un poeta
grandissimo eppure – mi sembra – poco noto e frequentato in
Italia, al di fuori della ristretta cerchia dei russisti e dei
lettori di poesia più attenti.
[...]
Anna Achmatova disse che Blok era un
"uomo-epoca". Di fatto, sullo sfondo dei suoi versi scorre
tutto il cruciale primo ventennio del Novecento russo: la
fin-de-siècle con il suo senso di estenuazione e decadenza, la
trepidante attesa di palingenesi, la tragedia della guerra
russo-giapponese, la fallita rivolta del 1905, la palude morale del
riflusso, della grande dissipazione, l'ultima atroce illusione
rivoluzionaria dell'Ottobre – la fine del vecchio mondo orribile
destinata a partorire un non meno orribile mondo nuovo.
dal sito Il primo amore, 28 novembre 2010
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