17.8.14

Protesta (Naomi Wolf)

Organizzare una protesta. Scegliete un luogo significativo. Pensate ad un posto che sia di per sé efficace. Dovrebbe essere anche simbolico, alla maniera in cui il Porto di Boston fu simbolico per la protesta contro le tasse sulle importazioni. Cercate di apparire interessanti. Quasi tutte le manifestazioni a cui ho partecipato da adulta negli Stati Uniti erano irraccontabili dai media perché non c’era niente di interessante che potesse essere ripreso dalle telecamere. La gente era vestita in modo noioso, portava cartelli noiosi, diceva cose noiose. Le manifestazioni indimenticabili avevano colore, una massa di persone uniforme o spettacolare, e usavano teatro, musica, comicità. Devi essere colorato perché così andrai in prima pagina sul giornale e le riprese delle manifestazione saranno ottime per il telegiornale. Se la protesta è in nome della Costituzione, per esempio, tutti devono essere vestiti di rosso, bianco e blu; questo consentirà di avere la prima pagina a colori, invece che una foto bianco e nero all’interno. Usate il teatro (…). Portate la musica. Oggi i leader della protesta tendono a parlare e parlare. Cantate, invece. Nelle grandi marce i cori dei manifestanti servivano a darsi forza, con canzoni di protesta, ballate folk e patriottiche, spirituals. Prendetevi per mano. I manifestanti per i diritti civili si prendevano sempre per mano. (Naomi Wolf, Datemi la libertà: un manuale per i rivoluzionari americani, 2008)


Scelto da Alberto Piccinini per la rubrica Vuoti di memoria, “il manifesto”, 20 ottobre 2011

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