Da sindacalista, prima ancora di iscriversi direttamente alla segreteria generale di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti
era spesso presente al "Maurizio Costanzo Show". Piacevano
a molti l'eleganza del vestire, la perfezione nell'incrocio delle
gambe, il sorriso accattivante, la "erre" moscia
dell'Avvocato cui s'accompagnava - quasi a contrasto - la critica dei
luoghi comuni sul mercato, la concorrenza, la flessibilità, il
privato, cardini della vincente ideologia neoliberista. L'argomentazione non corriva e la grazia del porgere aumentava la sua
capacità di persuasione.
Ma avevo un amico cui tutto ciò non piaceva punto.
Una volta che ci capitò di vedere insieme una esibizione del Fausto
se ne uscì con un verso dell'Iliade del Monti: "Deiforme sei,
ma cinguettiero". Ho pensato a lungo che fosse Agamennone a
parlare, rivolto ad Achille, e invece era Ettore ad apostrofare così
il Pelìde, nel vivo di un duello. (S.L.L.)
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