La banca Rothschild nella City di Londra |
Ci sono
compagni che in rete giustamente denunciano con parole fortissime l'operazione
che privatizza la Banca d'Italia, svendendo alle grandi banche private e alla
finanza internazionale e nazionale un pezzo fondamentale di sovranità. In
taluni di loro leggo la sottolineatura "banchieri ebrei" o
"banche ebraiche".
Non capisco cosa esattamente significhi
"ebrei". Razza? Non credo che esista una "razza ebraica".
E ho l'impressione che anche "razza" sia un concetto scientificamente
improbabile. Religione? Hanno fatto un'indagine sulla circoncisione del
"management" delle grandi banche? o sul rispetto, al suo interno, del
sabato e dei digiuni rituali? Nazionalità? Ma non esiste una nazione ebraica,
caso mai "israeliana"; ma non mi risulta che tra azionisti e capi
delle grandi banche esista una maggioranza di cittadini israeliani. E' semmai
lo stato di Israele ad essere forte debitore e prigioniero delle grandi banche,
ma questo è un altro discorso.
Ho l'impressione che il meccanismo di
attribuzione della qualifica di "ebrei" ai banchieri e di
"ebraiche" alle banche segua lo stesso procedimento del "Mein
Kampf" hitleriano, che attribuiva indiscriminatamente agli ebrei la colpa
di aver fondato - oltre ad alcune banche - il socialismo e il comunismo per
dominare il mondo, collocando così anche Marx nel "complotto
universale" tra i "savi di Sion".
Una domanda. Sarebbe meglio se
a impadronirsi della Banca d'Italia fossero banchieri e banche
"ariane", di pura razza indo-europea e, volendo, di religione
cattolica romana? (31 gennaio 2014)
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